sabato 13 ottobre 2012

L'ultima geniale trovata del ministro Profumo



Il ministro Profumo ci tiene proprio a lasciar il segno, il più negativo possibile, sul sistema scolastico italiano.
E così, oltre a tentare di modificare per legge un libero contratto tra parti, dimostra un'abissale ignoranza su quel mondo dell'istruzione su cui ha la competenza, sia pur provvisoria, di governare. La sua confusione mentale sul tema "orario di lavoro" è totale e forse è meglio così. L'altra possibilità, infatti, è che sia in malafede, che voglia deliberatamente distruggere, come già avevan fatto altri suoi predecessori, uno dei pochi baluardi della democrazia in Italia.
Vorremmo chiarirgli le idee con una tabella, in cui sono raffigurati i reali impegni di lavoro dei docenti della scuola pubblica italiana che hanno un orario di cattedra (cioè di lezioni di fronte alle classi) di 18 ore. Ma le ore di cattedra includono altri obblighi di servizio connessi, relativi a programmazione, progettazione, verifica e valutazione, rapporti scuola/famiglia, e altro ancora. Ripetiamo, la tabella è una media ponderata, che distribuisce su una ipotetica settimana-tipo, impegni che possono essere molto concentrati in certe settimane, più diluiti in altre, o apparentemente molto rarefatti in certe settimane di sospensione dell'attività didattica (cioè delle lezioni), il che non implica l'inattività dei proff.


 Come si evince dalla tabella il totale medio (di un prof medio) di ore di lavoro settimanali è pari a circa 66 ore, per un totale annuo di 2640, se, per comodità di calcolo, si moltiplica la media settimanale per le 40 settimane (200 giorni) di attività didattica. Ora però, se proviamo a dividere le 2640 ore medie annue per le 52 settimane dell'anno otteniamo una media settimanale di 50 ore di lavoro. Il che, lo ripetiamo, perché dobbiam esser chiari, dato che abbiamo a che fare con personaggi che della scuola dimostrano di non saper nulla, significa che un prof italiano medio della scuola pubblica lavora 50 ore a settimana per tutto l'anno, comprese le presunte ferie, comprese le presunte settimane di sospensione dell'attività didattica, NON 18.
Quindi la fesseria che i proff dovranno "lavorare" di più gratis, cioè passare da 18 ore di lavoro a 24 ore di lavoro, senza stipendio aggiuntivo, è un'affermazione (e un' intenzione) di una demenza senza limiti. 18 sono le ore di lezione, quelle di lavoro medie sono 66, 50 medie per tutto l'anno. 24 ore di lezioni corrisponderebbero a 88 ore settimanali circa (di cui 22 gratis), 3520 in un anno, di cui 880 gratis. E tutto per un "contributo di generosità" della scuola! Quella stessa scuola pubblica cui sono state tolte risorse finanziarie dell'80% e oltre negli ultimi dieci anni. Per "generosità" di quei proff che hanno il blocco degli stipendi e degli scatti di anzianità chissà per quanti anni ancora. 
Senza mai dimenticare il fatto che i Paesi che si sviluppano sono quelli che investono sull'istruzione, pagano alte retribuzioni ai docenti e ne valorizzano la professionalità. NON  i Paesi che pagano alte retribuzioni ai politici, ivi inclusi i 17.000 euro al mese che vengono pagati al ministro stesso.

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