venerdì 29 gennaio 2010

Il rapporto Eurispes e la distruzione della scuola pubblica


Scuole meno complicate per sfuggire al recupero dei debiti. I giovani italiani "fuggono i licei pubblici" e si dirigono nelle scuole private, istituti "più facili da cui uscire più in fretta". A preferire le non-statali sono infatti gli alunni rimandati nelle scuole superiori. Cade anche il mito della scuola "privata e quindi costosa" perché - spiega il rapporto - oltre ai contributi statali, le scuole private ricevono spesso dei contributi erogati singolarmente dalle regioni e dalle amministrazioni locali. Ciò renderebbe meno onerose le somme di denaro richieste ai genitori per iscrivere i propri figli nelle scuole non statali e ne facilitano, quindi, l'ingresso.

L'articolo di Repubblica di oggi, 29 gennaio 2010, sul rapporto Eurispes 2010, oltre a sottolineare l'immobilità dell'Italia, Paese privo di idee e di progetti, evidenzia (vedi sopra) la perfetta riuscita del progetto di demolizione della scuola pubblica messo sistematicamente in atto dai governi di centro-destra dal 1994 ad oggi, con i ministri D'Onofrio, Brichetto (detta Moratti) e Gelmini ("fantoccio" di Tremonti). Tale politica, perseguita con chiarezza di obiettivi e con grande dispiegamento di mezzi mediatici, oltre che con una "rivoluzione culturale" devastante, sta raggiungendo i suoi scopi ed è stata contrastata troppo debolmente dall'opposizione, che si sta rivelando sostanzialmente consenziente, nella responsabilità della deriva italiana, Paese destinato ad un declino culturale inarrestabile, se non vi è in tempi brevi un'inversione di tendenza.

sabato 23 gennaio 2010

Salvare la geografia a scuola


Scuola Democratica ha aderito all'appello della community luogoespazio.info in favore dell'insegnamento della geografia, messa in pericolo dalla "controriforma" della scuola progettata dal governo.

venerdì 15 gennaio 2010

Il governo riduce ancora i finanziamenti alla scuola

Il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca - Direzione generale per la politica finanziaria e per il bilancio con la circolare Prot n. 0009537 del 14 dicembre 2009 - Oggetto: indicazioni riepilogative per il Programma annuale delle istituzioni scolastiche per l’anno 2010, riduce ulteriormente i finanziamenti alla scuola pubblica.
La FLC CGIL ha deciso di impugnare in sede legale le disposizioni contenute nel documento ministeriale che azzera le risorse per il funzionamento didattico e amministrativo e stabilisce fondi irrisori per le supplenze.
Sono in pericolo persino i rimborsi per i crediti che le scuole vantano nei confronti dello Stato per aver anticipato spese fin dal 2006!
Inoltre la FLC CGIL ha proclamato lo stato d'agitazione di tutto il personale.

La scuola in Francia

In Francia la legge n. 2005-380 mette in atto le priorità per aumentare il livello di istruzione dei giovani francesi: per far riuscire tutti gli studenti, affrontare la situazione dell'insegnamento delle lingue, migliorare le pari opportunità e promuovere l'inserimento professionale e l'occupazione. La legge favorisce la modernizzazione della pubblica istruzione in tre aree: far meglio rispettare i valori della Repubblica, meglio organizzare l'insegnamento e gestire meglio gli insegnanti del sistema di istruzione.

Il preambolo della Costituzione della Quinta Repubblica francese dichiara che "la nazione garantisce la parità di accesso per i bambini e gli adulti all'educazione, alla formazione professionale e alla cultura", riaffermando così i principi di pari opportunità, il diritto alla formazione e l'obbligo per lo Stato di organizzare l'istruzione pubblica sui principi di gratuità e laicità.

La Francia investe sull'istruzione circa il 7% del PIL.