mercoledì 19 maggio 2010

Petizione per salvare la scuola pubblica



In questi giorni i Consigli d’Istituto delle scuole si stanno riunendo per discutere, tra le altre cose, anche dei criteri per la formazione delle classi. Per effettuare tutti i tagli previsti dall’art. 64 della legge 133, le classi previste saranno composte di un numero molto alto di allievi. Alle superiori, le classi iniziali devono avere un numero minimo di 27 alunni e poi i resti vengono distribuiti fino a 30, ma in sede di organico di fatto si potrà pure arrivare a 33.Sono numeri che peggioreranno la qualità del servizio e faranno andare le aule scolastiche ed i laboratori fuori norma:

  • sia in riferimento agli indici minimi di funzionalità didattica (D.M. 18 dicembre 1975 – Norme tecniche per l’edilizia Scolastica che stabilisce i parametri spaziali minimi a disposizione di ogni persona presente nei locali scolastici (1,80 metri quadri netti per la scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di I grado; 1,96 metri quadri netti per le scuole secondarie di II grado),
  • sia per la prevenzione incendi (D.M. 26 agosto 1992 – Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica). Il presente decreto al punto 5.0 (Affollamento) stabilisce il limite massimo di persone presenti in un'aula nel numero di 26.).

Inoltre appare opportuno evidenziare che la qualità dell'offerta formativa potrebbe risultare inevitabilmente compromessa dall'applicazione dell'articolo 64 e delle circolari ad esso correlate. Si reputano particolarmente allarmanti le problematiche indicate di seguito:

  • dispersione scolastica (soprattutto nelle classi iniziali i margini di intervento da parte degli insegnanti nei confronti di studenti con difficoltà di approccio a determinate discipline risultano sottoposti a fortissime limitazioni)
  • interventi individualizzati (fortemente limitata risulta anche la possibilità da parte del corpo docente di elaborare percorsi formativi finalizzati all'ottimizzazione del profitto scolastico e allo sviluppo delle potenzialità individuali)
  • difficoltà nell'organizzazione delle uscite didattiche
  • discontinuità didattica
  • disgregazione del gruppo classe nel caso di accorpamento di classi intermedie.

Con la presente nota allora si vuole:

  • denunciare le evidenti contraddizioni tra le direttive del Ministero (art. 64 legge 133 del 6 Agosto 2008) che impongono l’aumento degli alunni per classe e la normativa esistente in materia di sicurezza e agibilità dei locali scolastici (Decreto Interministeriale del 18 Dicembre del 1975; Decreto del 26 Agosto del 1992 del Ministero dell’ Interno; Decreto legislativo n. 81 del 9 Aprile 2008: testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro).
  • richiamare l'attenzione sulle responsabilità civili e penali che potrebbero discendere sulla Dirigenza Scolastica qualora detta normativa fosse applicata a scapito della disciplina costituzionalmente garantita sulla sicurezza e sulla prevenzione nei plessi scolastici. Quest'ultima normativa, basandosi su principi costituzionalmente garantiti, prevale rispetto alle leggi emanate esclusivamente nell'ottica di distrarre risorse (taglia 8 miliardi di euro e 134 mila posti in tre anni) dal settore scolastico, a detrimento non solo della qualità dell'offerta formativa, ma anche dell'incolumità dei soggetti che fruiscono delle strutture scolastiche.Il Dirigente Scolastico e il Consiglio d'Istituto, quindi, hanno il compito e il dovere di verificare caso per caso, aula per aula, se sia possibile l'applicazione legittima delle normative inerente all'innalzamento del numero degli alunni per classe. In caso di inadempienza, essi stessi potrebbero essere responsabili della gravissima violazione delle norme sulla sicurezza e sulla prevenzione.
  • invitare alla mobilitazione immediata prima che si determinino definitivamente gli organici del prossimo anno e non rassegnarci o arrenderci, (parole che racchiudono tutta la liturgia del perdente) alla nuova ecatombe di posti di lavoro che ci si parerà innanzi.

Per il coordinamento insegnanti delle scuole superiori di Modena "La Politeia"
Ioannis Lioumis (membro)

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