lunedì 16 novembre 2009

Scuola e lavoro

Sabato 14 Novembre 2009 la Cgil è scesa in piazza con gli studenti per contestare le politiche economiche del governo. E' il caso di ricordare che l'art. 64 della legge 133/2008, con l'applicazione della devastante riforma della scuola secondaria riduce di 87.400 unità i docenti e di 44.500 unità il personale ATA. La giustificazione propagandistica di questa operazione distruttiva della scuola pubblica è quella enunciata nel Piano di attuazione dell'art. 64 di cui sopra: il rapporto insegnanti/studenti in Italia sarebbe più alto della media Ocse.
Si tratta di un argomento che ignora i parametri usati dall'Ocse o che, più probabilmente, li utilizza in malafede per i propri scopi. La realtà, infatti, è che in Italia ci sono 20.000 insegnanti di sostegno a carico del MIUR, mentre negli altri paesi di area Ocse dipendono dal ministero del welfare.
Inoltre nel nostro paese ci sono 80.000 insegnanti di religione cattolica in ruolo, caso unico nel mondo intero, a parte forse i paesi con governo teocratico. Sarebbe ora che il Pd contrastasse duramente questa falsificazione della realtà e lottasse per una scuola laica e pluralista, pubblica, su cui investire risorse, unico metodo per superare le crisi economiche e creare nuova occupazione. Questo concetto lo ribadisce proprio l'Ocse, ma il ministro questa parte non la legge, fa finta di non vederla.
Sarebbe opportuno che la leggessero attentamente i parlamentari d'opposizione, per farne il loro principale obiettivo: bisogna investire nella scuola, perché è un investimento che paga in tutti i sensi: crea cultura, intelligenza, innovazione, ricerca e capacità competitiva, cioè lavoro!
Scandalosamente nella scuola si continua a rifiutare la stabilizzazione anche a quei precari che sono assunti su posti di organico di diritto. Oggi la CGIL si rivolge a tutti parlamentari richiamando l'attenzione su alcuni problemi fondamentali del sistema scolastico italiano. In particolare, chiede un atto di responsabilità ai parlamentari:
  1. per rivedere e cancellare gli obiettivi devastanti dell'art. 64 della legge 133/2008, che stanno distruggendo la scuola pubblica;
  2. a favore di un piano triennale di assunzioni a tempo indeterminato, per i precari che occupano posti di organico di diritto;
  3. per lo stanziamento di risorse idonee al rinnovo contrattuale del personale.

Ci aspettiamo dalle forze di opposizione iniziative concrete a favore della scuola pubblica, laica e pluralista, per contrastare il declino altrimenti inarrestabile del nostro Paese.

Nessun commento:

Posta un commento