
lunedì 31 gennaio 2011
martedì 4 gennaio 2011
Fallisce il "divide et impera" travestito da meritocrazia
Sta fallendo il goffo, ridicolo, propagandistico e reazionario tentativo del governo di sperimentare una sorta di pseudo-meritocrazia nella scuola pubblica. L'unica trincea che ancora resiste ai "valori" della privatizzazione di tutto, dell'abolizione dei diritti, del mito della competizione truccata è la scuola pubblica, per sua natura laica e pluralista. Perciò il governo del non fare e del distruggere quel che c'è di buono , il governo populista e pseudo-plebisicitario (sondaggistico: i plebisciti veri li perderebbe) vorrebbe annientarla al più presto. Per ora il progetto sta fallendo. Per salvare l'Italia bisognerebbe davvero farlo fallire definitivamente. Per una vera riforma della scuola nell'interesse dei cittadini italiani, bisogna pagare di più TUTTI i lavoratori della scuola (vedi medie OCSE in questo blog) e assumere i precari sulle cattedre vacanti da decenni, ma non è certo questo governo degli affari privati che può interessarsi davvero di istruzione.
Cfr. "Pagelle ai prof, il flop del progetto" su Repubblica.it
Cfr. "Pagelle ai prof, il flop del progetto" su Repubblica.it
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venerdì 10 dicembre 2010
Scuola e televisione: il declino dell'Italia

Per informazioni e acquisti consultare la scheda libro della CSA editrice
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Nella scuola pubblica si impara di più
I dati dell'ultima indagine OCSE-PISA confermano che i tagli alla scuola pubblica sono ingiustificati e dannosi, in quanto intaccano un sistema formativo di alta qualità.
La propaganda governativa che ha giustificato i tagli di 8 miliaridi di euro e di 140.000 posti di lavoro, in nome di una maggiore efficienza e di una riduzione degli sprechi, è stata sbugiardata dall'OCSE, che dimostra l'alto livello raggiunto dalla scuola pubblica italiana.
Altrettanto miserabile la figuraccia della propaganda della CEI che pubblicizza le scuole paritarie cattoliche come fonte di risparmio pubblico in nome della libertà educativa. A prescindere dal profondo fraintendimento del valore della scuola pubblica, laica e pluralista operato dalla CEI e dal suo segretario generale Mons. Mariano Crociata (nomen est omen; nella foto). Le scuole paritarie ottengono risultati risibili e fanno scendere la media complesiva dei risultati italiani di ben sette posizioni in Lettura e dieci posizioni in Matematica e Scienze. La preparazione degli studenti italiani delle scuole cattoliche, finanziate con le imposte pagate da tutti i cittadini, compresi i non cattolici, è pari a quella dei tunisini e dei montenegrini, con ttutto il rispetto per questi ultimi.

La scuola pubblica, come Scuola Democratica sostiene da anni, produce conoscenza e progresso.
Vedi su Repubblica.it "Nella scuola pubblica si impara di più" di Salvo Intravaia".
Vedi anche "Ocse, migliorano gli studenti italiani" dello stesso autore.
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sabato 4 dicembre 2010
Gli stipendi dei professori e il caso Italia
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lunedì 20 settembre 2010
Il declino italiano
"C'è un disegno politico per smantellare la scuola pubblica, per foraggiare il business delle scuole private, perché l'ignoranza rende le persone più controllabili": è la tesi sostenuta da Girolamo De Michele nel suo saggio La scuola è di tutti (Minimum fax, 338 pagg.). Ne parla Benedetta Tobagi nell'articolo "Scuola elementare pubblica. La fine di un mito italiano" su La Repubblica di oggi, 20 settembre 2010.
Dello stesso argomento si occupa la raccolta di saggi di Angelo Conforti Scuola e televisione: il declino dell'Italia in corso di pubblicazione presso CSA.
Dello stesso argomento si occupa la raccolta di saggi di Angelo Conforti Scuola e televisione: il declino dell'Italia in corso di pubblicazione presso CSA.
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giovedì 26 agosto 2010
Precari senza lavoro
Ventimila precari senza lavoro? Questo è il governo che fa gli interessi del Paese! Ecco uno dei colpevoli di questa situazione, con la sua legge 133 art. 64:

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