Stop del Consiglio di Stato alla riforma delle scuole superiori che,
nell'intenzione del ministro Mariastella Gelmini, dovrebbe partire dal prossimo
anno scolastico. Il Consiglio di Stato contesta che i Regolamenti emanati dal
ministro vanno ben al di là della delega concessa dal Parlamento. Meno ore, meno
materie, con l'obiettivo di ridurre i costi ed il personale non rientrano nella
delega che prevede, secondo i magistrati, "la sola ridefinizione dei curricula
vigenti nei diversi ordini di scuola anche attraverso la razionalizzazione dei
piani di studio e relativi quadri orari" (Mario Reggio, "Riforma
delle scuole superiori. Lo stop del Consiglio di Stato", La
Repubblica, 15 Dicembre 2009).
E' una buona notizia. Ora bisogna lottare per ottenere che tutta la cosiddetta riforma venga ridiscussa e che si blocchino gli effetti devastanti della legge 133/2008.
La "riforma", in effetti, non contiene un vero progetto educativo-didattico, ma ha l'unico scopo "di ridurre i costi ed il personale", infierendo un gravissimo colpo alla qualità del sistema formativo pubblico. Riuscire ad ottenere il rinvio di un anno sarebbe un primo passo per sottoporla a critiche serrate e ottenerne la revisione.
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