Mettiamo in evidenza un passo dell'articolo che l'illustre giurista Aldo Schiavone ha pubblicato oggi su La Repubblica, "Finale di partita del Cavaliere":
La povertà del nostro discorso pubblico è impressionante, se confrontata con il dibattito francese, o tedesco. Come spiegare altrimenti del resto - se non come tacita rassegnazione alla nostra sconfitta e alla nostra minorità - l'inerzia del governo di fronte a una disoccupazione giovanile che per alcune fasce d'età e per alcune regioni sfiora il 50%. Quando si toccano queste cifre, sono intere generazioni a essere travolte, a veder messe a repentaglio le loro prospettive di crescita e di sviluppo personale; e quando ciò accade- e non si corre subito ai ripari è la stessa tenuta democratica del Paese a essere messa a rischio. E come ancora spiegare altrimenti se non come una silenziosa abdicazione al nostro ruolo e alla nostra posizione in Europa, che mentre in Francia (solo per fare un esempio) un governo di destra decide -proprio di fronte alla crisi in atto - di puntare su un imponente piano di trasferimento di risorse alla scuola, all'università, alla ricerca, avendo capito che il terreno della formazione e dell'innovazione culturale e scientifica è ormai quello su cui si decide la sorte e il rango mondiale delle comunità nazionali, per i nostri dirigenti politici di maggioranza già solo accennare a questi problemi sembra un lusso che non possiamo concederci.
Sono concetti che sosteniamo dal 1994 e sul nostro sito si possono consultare, in proposito, articoli, documenti e proposte che da quella data cercano di mostrare il pericolo delle politiche di saccheggio delle risorse destinate alla scuola in Italia e di prospettare soluzioni. Ora la situazione è gravissima ed intervenire sul tema è urgentissimo, pena il declino inarrestabile del Paese.
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