Riportiamo quasi per intero il documento. Abbiamo cambiato in "tutto maiuscolo" i concetti su cui anche noi insistiamo da tempo:
“La Scuola non si taglia!” Così recitava uno dei tantissimi cartelli della manifestazione del 30 ottobre 2008 e così ha dichiarato anche il nostro Presidente della Repubblica. Ma questo Governo PERSEVERA IN UNA POLITICA DI IMPOVERIMENTO E DI DESTRUTTURAZIONE DELLA SCUOLA. I tagli stabiliti dalla L. 133/08 (oltre 130.000 posti e 8 miliardi in meno in tre anni), nonostante alcuni risultati ottenuti attraverso le mobilitazioni (stop al maestro unico e all’inglese potenziato, rinvio dei regolamenti delle superiori, ecc.), producono già da quest’anno i primi effetti devastanti. DIFFICILE GARANTIRE IL DIRITTO ALLO STUDIO E ALLA SICUREZZA E NEL PRIMO CICLO SI ASSISTE A UNA STRISCIANTE EROSIONE DEGLI ELEMENTI DI BASE DI UNA ISTRUZIONE DI QUALITÀ. E come se non bastasse, malgrado i tempi della scuola e delle famiglie, si vorrebbero attivare già dal prossimo anno i regolamenti delle superiori. La FLC ha ribadito il proprio dissenso sia nel metodo che nel merito e ha richiesto un rinvio dell’attuazione dei regolamenti della scuola secondaria di secondo grado, anche in considerazione che i pareri del Parlamento saranno espressi solo a gennaio.
Lo abbiamo segnalato sia nelle audizioni alla Camera e al Senato sia nell’incontro al Ministero del 18 novembre. LA SCUOLA HA BISOGNO DI ALTRO: LE RIFORME NON SI FANNO CON I TAGLI MA CON GLI INVESTIMENTI. NO al licenziamento dei precari. SI alle assunzioni in ruolo su tutti i posti liberi“Nessun licenziamento nella scuola”. Questa la dichiarazione del Presidente del Consiglio lo scorso anno. Ma come si sa le bugie hanno le gambe corte. I licenziamenti ci sono eccome: almeno 25.000 lavoratori precari, solo quest’anno, non hanno potuto rinnovare il loro contratto. Lo confermano i numeri forniti dallo stesso Ministero e le domande per i cosiddetti contratti di disponibilità.
La soluzione prospettata dal Governo attraverso le graduatorie prioritarie e le convenzioni con le Regioni si rivela di giorno in giorno sempre più iniqua, insufficiente e macchinosa. Si scaricano sulle Regioni i tagli del Governo, si mettono i precari gli uni contro gli altri, si complica il lavoro delle scuole e questo senza nessuna risorsa aggiuntiva, senza nessun intervento sugli ammortizzatori sociali. Le 16.000 assunzioni in ruolo di quest’anno sono una goccia nel mare del precariato. NON SI È RISPETTATO IL PIANO PLURIENNALE DI 180.000 ASSUNZIONI PREVISTO DALLE LEGGI FINANZIARIE DEL 2007 E 2008 E NON SI È COPERTO NEPPURE IL TURN-OVER: ECCO LA VERITÀ. La FLC Cgil chiede un piano pluriennale di assunzione su tutti i posti liberi: già oggi sono almeno 90.000 (30.000 docenti e 60.000 ATA) e da questi si deve partire per avviare la STABILIZZAZIONE DEL PERSONALE PRECARIO CHE DA ANNI GARANTISCE IL FUNZIONAMENTO DELLE SCUOLE. Rinnovare i contratti è un diritto e un fatto di civiltà12 EURO LORDI DI AUMENTO MENSILE È QUANTO HA MESSO SUL TAVOLO IL GOVERNO PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO SCUOLA. È UN INSULTO: QUESTA SOMMA NON GARANTISCE IL POTERE D’ACQUISTO DEGLI STIPENDI DI UNA CATEGORIA CON LE RETRIBUZIONI PIÙ BASSE D’EUROPA. È UNA BEFFA: CON QUESTA SOMMA SI VORREBBE ANCHE PREMIARE IL MERITO! L’accordo separato per la riforma dei contratti prevede, per i settori pubblico e privato, la possibilità di recuperare lo scostamento rispetto all’inflazione solo al termine del triennio di vigenza contrattuale: cioè, il recupero non è certo.La vera somma è in negativo: meno soldi alle scuole, tagli agli organici, licenziamento dei precari, diminuzione degli stipendi. Con quale faccia il Ministro Gelmini continua a elogiare la sua riforma? Alla fine della cura cosa resterà della scuola? LA SCUOLA VIVE IN GRAN PARTE DELL’IMPEGNO E DELLA MOTIVAZIONE DI CHI VI LAVORA, I DOCENTI IL PERSONALE ATA, I DIRIGENTI. MORTIFICARE IL LORO LAVORO, SIGNIFICA MORTIFICARE LA SCUOLA STESSA. I dirigenti, che il ministro Brunetta vorrebbe trasformare in arcigni funzionari governativi, aspettano il rinnovo del contratto da 48 mesi. È questo il trattamento da riservare a chi spetta la leadership educativa della scuola dell’autonomia?ALTRO CHE RIFORME. ABBIAMO UN GOVERNO ARRETRATO E AUTORITARIO, CHE HA PAURA DELLA LIBERTÀ E DELLA RESPONSABILITÀ DI CHI LAVORA.
Nessun commento:
Posta un commento