Il capo del governo attacca la scuola pubblica e dichiara: "Libertà vuol dire avere la possibilità di educare i propri figli liberamente, e liberamente vuol dire non essere costretti a mandarli in una scuola di Stato, dove ci sono degli insegnanti che vogliono inculcare principi che sono il contrario di quelli dei genitori".
Lasciando da parte gli aspetti di tale dichiarazione che si commentano da sé, sulla libertà educativa il premier dimentica qualcosa.
Dimentica prima di tutto che le scuole private sono in gran parte finanziate dalle imposte che pagano tutti i cittadini.
Dimentica anche che la Costituzione prevede che "Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato" (art 33 c 3).
Pertanto Scuola Democratica propone la seguente iniziativa:
chiedere nei modi previsti dalla legge che il finanziamento per le scuole private sia tolto dalla fiscalità generale e inserito in una categoria tipo 8 x 1000 o 5 x 1000, insomma reso volontario, con provvedimento ad hoc analogo a quelli citati sopra.
E' anticostituzionale l'obbligo per tutti i cittadini di finaziare le scuole private. La stessa Costituzione impone infatti anche che "La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi" (art. 2 c.2).
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