domenica 29 aprile 2012
Italia alla deriva: chi c'è al timone?
Ecco titolo, occhiello, sommario e parte del testo (sottolineature nostre) di un articolo apparso su Repubblica.it:
SPESA PUBBLICA
Così il governo cerca di evitare la stangata Iva
Scuole, ministeri, tribunali partono i tagli anti deficit
[...]. Il ministro Piero Giarda al lavoro sulla "spending review". Solo se ci saranno maggiori risorse, potrà essere attuata la "retromarcia" sull'incremento dell'imposta sul valore aggiunto
di ROBERTO PETRINI
SCUOLA, SI RISPARMIA - Analizzato anche il comparto della scuola: il grosso della spesa (circa il 90 per cento) è destinato agli stipendi. Restano tuttavia margini per aggredire una massa di un miliardo destinata a beni e servizi: con un intervento della Consip (la società di Stato per gli acquisti) si potrebbe risparmiare il 15 per cento.
Sembra ormai evidente che questo governo di presunti tecnici ed economisti non è all'altezza della situazione. Non conoscono, infatti, le regole fondamentali dell'economia e la funzione che dovrebbe svolgere in una società. Questi pessimi governanti ed economisti improvvisati sono al servizio di una sola divinità, quella della Finanza, cioè dell'economia virtuale, ultima incarnazione del fallimentare sistema liberista.
Gli ulteriori tagli alla scuola sono l'esatto contrario di ciò che si dovrebbe fare per ricominciare a risalire la china. Costoro si affannano disperatamente ad inseguire la crisi che essi stessi hanno prodotto e continuano ad aggravare. Non sanno dove mettere le mani e manovrano a casaccio i comandi di una nave alla deriva, che sta per affondare.
Etichette:
deriva,
economia,
economisti,
finanza,
governo di tecnici,
liberismo,
scuola
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento