Arriva stamattina nelle case dei fidentini il periodico del Comune di Fidenza di agosto 2011.
A pagina 8 si può leggere un articolo dell’assessore all’istruzione Lina Callegari, dal titolo “Scuola: ricca, varia e di qualità” (Il Fidentino, anno III, n. 2), che sostiene quanto segue:
Sembra che gli attuali iscritti alle classi prime del Liceo scientifico “Paciolo – D’Annunzio” siano 70. Occorre dire che, sulla base delle leggi vigenti, con questi numeri si possono istituire al massimo due sezioni di 35 studenti ciascuna.
Scuola Democratica scriveva nel 2009:
Invece, che cosa faceva l’attuale assessore, allora consigliere di minoranza? Produceva corposi interventi in Consiglio comunale a favore delle attuali misure legislative (dette “riforma Gelmini”). In un documento di 5 pagine e poco più, che pubblichiamo sul sito della nostra associazione, sul blog e sulla nostra pagina Facebook, tra sconcertanti errori di ortografia, clamorose falsificazioni della realtà della scuola pubblica italiana, alcuni dati OCSE scelti tra i tanti con cura a fini di propaganda, utilizzo perlomeno disinvolto delle dottrine di Hans Jonas e John Maynard Keynes, ideologia neoliberista reaganiana in salsa cattolica, sosteneva, con una tesi un po’ paradossale, proprio il contrario di quel che ora auspica. Sosteneva, cioè, che, essendo la scuola “un servizio per gli studenti ed un investimento per la società” [grassetto corsivo nostro] i provvedimenti del governo, tagliando risorse, andavano proprio in quella direzione!
Ora noi ci auguriamo che davvero la vicenda possa concludersi favorevolmente per i futuri studenti dello Scientifico, com’è accaduto per quelli del Ginnasio lo scorso anno. Ma quella era una deroga, ottenuta dalla giunta di centro-destra, che si giocava la faccia, da un governo di centro-destra la cui propaganda ancora un po’ funzionava. Oggi non sappiamo se quel signore che prometteva miracoli già 17 anni fa ed ha miracolato soprattutto se stesso, trascinando l’Italia sull’orlo del fallimento, abbia tempo di occuparsi di Borgo San Donnino e tirar fuori una deroga come quella del precedente anno scolastico.
Quello che soprattutto auspichiamo è che si informino correttamente i cittadini sulle politiche volte alla distruzione della scuola pubblica da parte del governo di centro-destra, con gli effetti di declino complessivo del nostro Paese sotto ogni punto di vista.
Risolto eventualmente il problema delle tre sezioni locali, resta il tragico problema del progetto di demolizione sistematica dello Stato di diritto, condiviso dai nostri amministratori i quali, non soltanto non informano la cittadinanza sulla realtà dei fatti, ma si limitano ad esprimere generici impegni per derogare da una legge che approvano nella forma e nella sostanza.
A pagina 8 si può leggere un articolo dell’assessore all’istruzione Lina Callegari, dal titolo “Scuola: ricca, varia e di qualità” (Il Fidentino, anno III, n. 2), che sostiene quanto segue:
“A tutt’oggi l’impegno dell’amministrazione comunale è a favore dell’istituzione di una terza sezione della classe I del Liceo scientifico, al fine di assicurare un ottimale livello dell’insegnamento, garantendo un numero adeguato di studenti
per classe”.
Sembra che gli attuali iscritti alle classi prime del Liceo scientifico “Paciolo – D’Annunzio” siano 70. Occorre dire che, sulla base delle leggi vigenti, con questi numeri si possono istituire al massimo due sezioni di 35 studenti ciascuna.
Scuola Democratica scriveva nel 2009:
“[…] il «Piano programmatico del Ministero Istruzione Università Ricerca di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze in attuazione dell’art. 64 della legge 133/2008» prevede in tre anni l’innalzamento del rapporto alunni/classe secondo un meccanismo inesorabile. Oggi il divisore per formare le classi è il numero 25.Come appare chiaro, la situazione che si verifica oggi allo Scientifico di Fidenza era ampiamente prevedibile già due anni fa e anche prima, cioè dall’entrata in vigore della legge 133/2008. Chi riteneva fosse necessario “assicurare un ottimale livello dell’insegnamento, garantendo un numero adeguato di studenti per classe”, avrebbe dovuto già all’epoca aderire alle campagne informative di Scuola Democratica e associazioni affini, che credono nella scuola pubblica, laica, pluralista, a tutela dei diritti di tutti i cittadini.
Aumentarlo dello 0,20 nel 2009/2010 significa 25 x 0,20 = 5, quindi il primo anno dell'attuazione del "Piano" le classi possono
essere composte da 30 studenti, ed è quello che sta appunto avvenendo.
Dal 2010/2011 si aumenta di un ulteriore 0,10, cioè 30 x 0,10 = 3, quindi il secondo anno le classi potranno essere composte da 33 studenti;
Dal 2011/2012 si aumenta di un ulteriore 0,10, cioè 33 x 0,10 = 3,3, quindi il terzo anno le classi potranno essere composte da 36 studenti.
Crediamo che le famiglie con figli che si iscriveranno a scuola nei prossimi mesi dovrebbero essere informati di questo e magari chiedersi come possa migliorare la qualità della scuola, dell’insegnamento e dell’apprendimento con queste modifiche”.
Invece, che cosa faceva l’attuale assessore, allora consigliere di minoranza? Produceva corposi interventi in Consiglio comunale a favore delle attuali misure legislative (dette “riforma Gelmini”). In un documento di 5 pagine e poco più, che pubblichiamo sul sito della nostra associazione, sul blog e sulla nostra pagina Facebook, tra sconcertanti errori di ortografia, clamorose falsificazioni della realtà della scuola pubblica italiana, alcuni dati OCSE scelti tra i tanti con cura a fini di propaganda, utilizzo perlomeno disinvolto delle dottrine di Hans Jonas e John Maynard Keynes, ideologia neoliberista reaganiana in salsa cattolica, sosteneva, con una tesi un po’ paradossale, proprio il contrario di quel che ora auspica. Sosteneva, cioè, che, essendo la scuola “un servizio per gli studenti ed un investimento per la società” [grassetto corsivo nostro] i provvedimenti del governo, tagliando risorse, andavano proprio in quella direzione!
Ora noi ci auguriamo che davvero la vicenda possa concludersi favorevolmente per i futuri studenti dello Scientifico, com’è accaduto per quelli del Ginnasio lo scorso anno. Ma quella era una deroga, ottenuta dalla giunta di centro-destra, che si giocava la faccia, da un governo di centro-destra la cui propaganda ancora un po’ funzionava. Oggi non sappiamo se quel signore che prometteva miracoli già 17 anni fa ed ha miracolato soprattutto se stesso, trascinando l’Italia sull’orlo del fallimento, abbia tempo di occuparsi di Borgo San Donnino e tirar fuori una deroga come quella del precedente anno scolastico.
Quello che soprattutto auspichiamo è che si informino correttamente i cittadini sulle politiche volte alla distruzione della scuola pubblica da parte del governo di centro-destra, con gli effetti di declino complessivo del nostro Paese sotto ogni punto di vista.
Risolto eventualmente il problema delle tre sezioni locali, resta il tragico problema del progetto di demolizione sistematica dello Stato di diritto, condiviso dai nostri amministratori i quali, non soltanto non informano la cittadinanza sulla realtà dei fatti, ma si limitano ad esprimere generici impegni per derogare da una legge che approvano nella forma e nella sostanza.
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