I dati dell'ultima indagine OCSE-PISA confermano che i tagli alla scuola pubblica sono ingiustificati e dannosi, in quanto intaccano un sistema formativo di alta qualità.
La propaganda governativa che ha giustificato i tagli di 8 miliaridi di euro e di 140.000 posti di lavoro, in nome di una maggiore efficienza e di una riduzione degli sprechi, è stata sbugiardata dall'OCSE, che dimostra l'alto livello raggiunto dalla scuola pubblica italiana.
Altrettanto miserabile la figuraccia della propaganda della CEI che pubblicizza le scuole paritarie cattoliche come fonte di risparmio pubblico in nome della libertà educativa. A prescindere dal profondo fraintendimento del valore della scuola pubblica, laica e pluralista operato dalla CEI e dal suo segretario generale Mons. Mariano Crociata (nomen est omen; nella foto). Le scuole paritarie ottengono risultati risibili e fanno scendere la media complesiva dei risultati italiani di ben sette posizioni in Lettura e dieci posizioni in Matematica e Scienze. La preparazione degli studenti italiani delle scuole cattoliche, finanziate con le imposte pagate da tutti i cittadini, compresi i non cattolici, è pari a quella dei tunisini e dei montenegrini, con ttutto il rispetto per questi ultimi.
La scuola pubblica, come Scuola Democratica sostiene da anni, produce conoscenza e progresso.
Vedi su Repubblica.it "Nella scuola pubblica si impara di più" di Salvo Intravaia".
Vedi anche "Ocse, migliorano gli studenti italiani" dello stesso autore.
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