Chissà se il premier finlandese si sognerebbe mai di dire che i professori sono degli scansafatiche, o più educatamente "conservatori" e "corporativi". O se il presidente sudcoreano potrebbe mai accusare i suoi docenti di "indisponibilità". A leggere i risultati di un rapporto mondiale del gruppo Pearson, marchio leader nel campo dell' education, verrebbe da pensare che no, in quei paesi chi guida l' esecutivo mai si permetterebbe di apostrofare così la classe degli insegnanti. E per una ragione molto semplice. Sia Finlandia che Sud Corea sono le due "superpotenze" dell' istruzione nel mondo. E occupano i primi due posti dell' eccellenza internazionale proprio perché tengono in grande considerazione i loro docenti. Che sono giudicati persone importanti, professionisti riveriti al pari di medici e avvocati, figure insostituibili per la formazione delle giovani generazioni, e dunque colonne portanti dell' organizzazione sociale e della crescita economica. No, è difficile che gli venga chiesto ex abrupto di aumentare di un terzo le ore frontali in aula (il che significa ore di lavoro in più anche a casa), sempre con la stessa retribuzione. Ed è impossibile che - se protestano - il primo ministro li liquidi con una battuta in televisione. (Simonetta Fiori, La Repubblica, 27/11/2012).
venerdì 30 novembre 2012
Monti e la scuola: due mondi opposti
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