Ventimila precari senza lavoro? Questo è il governo che fa gli interessi del Paese! Ecco uno dei colpevoli di questa situazione, con la sua legge 133 art. 64:
giovedì 26 agosto 2010
lunedì 23 agosto 2010
Il disprezzo italico per la cultura
L'unico Paese d'Europa dove si disprezza la cultura è l'Italia. Qui è nata, con l'Umanesimo e il Rinascimento, la modernità, poi esportata ovunque nel mondo, e adesso...
Ecco gli italiani dai piedi leggeri - Il Sole - 24 Ore
Ecco gli italiani dai piedi leggeri - Il Sole - 24 Ore
mercoledì 18 agosto 2010
Violati i diritti dei precari
La "triade" Berlusconi/Tremonti/Gelmini viola i diritti dei lavoratori della scuola pubblica:
Scuola, ecco i numeri delle assunzioni: "Solo un terzo dei posti, precari a secco"!
Scuola, ecco i numeri delle assunzioni: "Solo un terzo dei posti, precari a secco"!
giovedì 5 agosto 2010
Presentazione libro
Domenica 15 Agosto 2010 a Salsomaggiore in Piazza Libertà alle ore 18.20 Angelo Conforti presenta la raccolta di saggi "Scuola e televisione: il declino dell'Italia".
La presentazione si svolge nell'ambito del Festival 18E20 diretto da Andrea Villani.
Partecipano Gabriele La Porta e Silvia Guida.
Idee per una riforma operativa della scuola
Riceviamo dal prof. Maurizio Lazzerini e pubblichiamo:
Sono ben lieto di dare il mio contributo al vostro progetto.
[...]
Ho elaborato tra il 2005 ed il 2008 un documento sul tema "idee per una riforma operativa delle scuole superiori" .
Motivi ispiratori e considerazioni generali:la scuola in Italia, limitando il discorso alle medie superiori, è ancorata ad una didattica esausta ed individualista che va modificata dalle fondamenta partendo dal lavoro in classe, dagli organi collegiali ed una seria formazione in itinere che dovrebbe iniziare dall'ultimo anno di università e proseguire per tutta la vita professionale degli insegnanti.
C'è un malessere generalizzato ed una comunicazione interrotta ed una sostanziale mancanza di dialogo fra i soggetti all'interno delle istituzioni scolastiche, uniti ad opportunismi che non può continuare. Il Fenomeno burnout sta lavorando sottobanco e producendo esiti devastanti.
Non credo alla riforma istituzionale che piova dall'alto da un tavolo di esperti. Gli esiti peggiorativi a livello dei riasultati e della cultura generale (che sono, secondo la mia sensazione, assai più gravi di quanto possano apparire dalle indagini a livello statistico) non potranno che aumentare tendenzialmente senza una rivoluzione dal basso di valori e delle pratiche nel contesto della scuola: rottura del quadro orario fisso delle lezioni, il contratto di lavoro di 35 ore e sperimentazione didattica (team e laboratori etc), inserimento del tutor degli studenti come figura istituzionale,eliminazione delle varie forme di precariato, mobilità intersettoriale.
Si può partire da quelle pratiche di autoriforma sommersa che già sono presenti e comunque è necessario fare una analisi ed una revisione continua del proprio operato e di avere scambi aperti in un gruppo di lavoro per evitare la routine di pratiche esauste. Se è possibile un cambiamento radicale, lo vedo come reti che si espandono a macchia d'olio da realtà concrete locali.
Gli strumenti del Web possono accellerare un processo di espansione.
Ringrazio dell'attenzione ed auspico un dialogo fra di noi.
Saluti.
Maurizio Lazzerini
Sono ben lieto di dare il mio contributo al vostro progetto.
[...]
Ho elaborato tra il 2005 ed il 2008 un documento sul tema "idee per una riforma operativa delle scuole superiori" .
Motivi ispiratori e considerazioni generali:la scuola in Italia, limitando il discorso alle medie superiori, è ancorata ad una didattica esausta ed individualista che va modificata dalle fondamenta partendo dal lavoro in classe, dagli organi collegiali ed una seria formazione in itinere che dovrebbe iniziare dall'ultimo anno di università e proseguire per tutta la vita professionale degli insegnanti.
C'è un malessere generalizzato ed una comunicazione interrotta ed una sostanziale mancanza di dialogo fra i soggetti all'interno delle istituzioni scolastiche, uniti ad opportunismi che non può continuare. Il Fenomeno burnout sta lavorando sottobanco e producendo esiti devastanti.
Non credo alla riforma istituzionale che piova dall'alto da un tavolo di esperti. Gli esiti peggiorativi a livello dei riasultati e della cultura generale (che sono, secondo la mia sensazione, assai più gravi di quanto possano apparire dalle indagini a livello statistico) non potranno che aumentare tendenzialmente senza una rivoluzione dal basso di valori e delle pratiche nel contesto della scuola: rottura del quadro orario fisso delle lezioni, il contratto di lavoro di 35 ore e sperimentazione didattica (team e laboratori etc), inserimento del tutor degli studenti come figura istituzionale,eliminazione delle varie forme di precariato, mobilità intersettoriale.
Si può partire da quelle pratiche di autoriforma sommersa che già sono presenti e comunque è necessario fare una analisi ed una revisione continua del proprio operato e di avere scambi aperti in un gruppo di lavoro per evitare la routine di pratiche esauste. Se è possibile un cambiamento radicale, lo vedo come reti che si espandono a macchia d'olio da realtà concrete locali.
Gli strumenti del Web possono accellerare un processo di espansione.
Ringrazio dell'attenzione ed auspico un dialogo fra di noi.
Saluti.
Maurizio Lazzerini
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